Affitti brevi, obblighi di trasparenza sullannuncio web
Le piattaforme dovranno comunicare i dati sanzioni e blocchi per chi non lo fa.Anche lItalia si prepara a far fronte ai nuovi obblighi di comunicazione in vigore dal 1 gennaio 2023 per gli affitti brevi. la conseguenza del recepimento della direttiva n. 2021514UE Dac 7 che ha previsto un regime di cooperazione amministrativa in materia fiscale e scambio automatico di informazioni tra Stati e gestori di piattaforme digitali.Lobiettivo principale quello di estendere le regole sulla trasparenza fiscale alle piattaforme digitali, obbligando i gestori a comunicare i redditi percepiti dai venditoriclienti sulle proprie piattaforme le multinazionali del web tra cui Airbnb o Booking diventeranno cos collaboratori fiscali al fine di assoggettare a tassazione tutte le transazioni digitali, contrastando in modo significativo levasione fiscale. Sono interessati anche i soggetti non residenti, n stabiliti n diretti in uno Stato membro, ovvero che non hanno una stabile organizzazione e si limitano a facilitare la locazione di immobili ubicati in uno Stato membro.Le operazioni da verificare non riguarderanno societ per le quali la piattaforma ha intermediato oltre 2mila locazioni e soggetti per i quali sono presenti meno di 30 locazioni per canoni complessivi fino a 2mila euro per ogni periodo di riferimento. Tali esclusioni hanno lo scopo di evitare oneri eccessivi per albergatori e tour operator che forniscono alloggi con elevata frequenza o per soggetti che, effettuando un numero limitato di operazioni, non presentano un rischio significativo di evasione fiscale.In presenza dei requisiti, il gestore della piattaforma dovr raccogliere informazioni sul locatore dellimmobile nonch informazioni relative agli immobili locati, acquisendone lindirizzo ei relativi dati catastali.Il gestore sar tenuto a comunicare allAgenzia delle Entrate, oltre al numero di giorni di locazione e alla tipologia di unit immobiliare inserita nellannuncio, il corrispettivo complessivo pagato o accreditato durante ciascun trimestre del periodo oggetto della comunicazione e il numero di attivit rilevanti per le quali stato pagato o accreditato un corrispettivo dovranno poi essere comunicate, con riferimento alla stessa tempistica, anche eventuali tasse, onorari o commissioni trattenute o addebitate dal gestore della piattaforma.La mancata comunicazione allAgenzia delle Entrate delle informazioni richieste punita con la sanzione amministrativa pecuniaria da 2.000 a 21.000 euro, aumentata della met la sanzione dimezzata se i dati sono forniti in modo incompleto o errato. Sul punto previsto che il venditorelocatore che ometta di inviare al gestore della piattaforma tutte o alcune delle menzionate informazioni, a seguito di due solleciti inviati senza risposta e, comunque, decorsi 60 giorni dallinvio della richiesta iniziale, verr escluso dalla piattaforma senza possibilit di riattivare un altro account.La normativa rappresenta sicuramente una svolta in termini di trasparenza sebbene, inizialmente, ladempimento di questi nuovi obblighi comporter un aumento dei costi di gestione per gli operatori, nel medio-lungo termine si avranno benefici per la collettivit, derivanti da un riduzione dellevasione digitale.Crea la tua App, una applicazione per la tua agenzia immobiliare, per aumentare le tue vendite mensili puntando su innovazione digitale e strategica, tramite una app, lo sviluppo e la creazione di una app immobiliare lo strumento perfetto per migliorare la comunicazione della tua agenzia con nuovi potenziali clienti, portandoli a valutare le proposte dacquisto direttamente nel loro smartphone. Crea da solo la tua App immobiliare e gestisci il tuo network di ville e case in affitto o vendita.
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Affitti brevi, obblighi di trasparenza sull'annuncio web
Le piattaforme dovranno comunicare i dati: sanzioni e "blocchi" per chi non lo fa.
Anche l'Italia si prepara a far fronte ai nuovi obblighi di comunicazione in vigore dal 1° gennaio 2023 per gli affitti brevi. È la conseguenza del recepimento della direttiva n. 2021/514/UE (Dac 7) che ha previsto un regime di cooperazione amministrativa in materia fiscale e scambio automatico di informazioni tra Stati e gestori di piattaforme digitali.
L'obiettivo principale è quello di estendere le regole sulla trasparenza fiscale alle piattaforme digitali, obbligando i gestori a comunicare i redditi percepiti dai venditori/clienti sulle proprie piattaforme; le multinazionali del web – tra cui Airbnb o Booking – diventeranno così “collaboratori fiscali” al fine di assoggettare a tassazione tutte le transazioni digitali, contrastando in modo significativo l'evasione fiscale. Sono interessati anche i soggetti non residenti, né stabiliti né diretti in uno Stato membro, ovvero che non hanno una stabile organizzazione e si limitano a facilitare la locazione di immobili ubicati in uno Stato membro.
Le operazioni da verificare non riguarderanno società per le quali la piattaforma ha intermediato oltre 2mila locazioni e soggetti per i quali sono presenti meno di 30 locazioni per canoni complessivi fino a 2mila euro per ogni periodo di riferimento. Tali esclusioni hanno lo scopo di evitare oneri eccessivi per albergatori e tour operator che forniscono alloggi con elevata frequenza o per soggetti che, effettuando un numero limitato di operazioni, non presentano un rischio significativo di evasione fiscale.
In presenza dei requisiti, il gestore della piattaforma dovrà raccogliere informazioni sul locatore dell'immobile nonché informazioni relative agli immobili locati, acquisendone l'indirizzo ei relativi dati catastali.
Il gestore sarà tenuto a comunicare all'Agenzia delle Entrate, oltre al numero di giorni di locazione e alla tipologia di unità immobiliare inserita nell'annuncio, «il corrispettivo complessivo pagato o accreditato durante ciascun trimestre del periodo oggetto della comunicazione e il numero di attività rilevanti per le quali è stato pagato o accreditato un corrispettivo»; dovranno poi essere comunicate, con riferimento alla stessa tempistica, anche eventuali tasse, onorari o commissioni trattenute o addebitate dal gestore della piattaforma.
La mancata comunicazione all'Agenzia delle Entrate delle informazioni richieste è punita con la sanzione amministrativa pecuniaria da 2.000 a 21.000 euro, aumentata della metà; la sanzione è dimezzata se i dati sono forniti in modo incompleto o errato. Sul punto è previsto che il venditore/locatore che ometta di inviare al gestore della piattaforma tutte o alcune delle menzionate informazioni, a seguito di due solleciti inviati senza risposta e, comunque, decorsi 60 giorni dall'invio della richiesta iniziale, verrà escluso dalla piattaforma senza possibilità di riattivare un altro account.
La normativa rappresenta sicuramente una svolta in termini di trasparenza: sebbene, inizialmente, l'adempimento di questi nuovi obblighi comporterà un aumento dei costi di gestione per gli operatori, nel medio-lungo termine si avranno benefici per la collettività, derivanti da un riduzione dell'evasione “digitale”.
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